Sono passati cinque mesi dall’entrata in vigore dell’articolo 62 sulle nuove regolarizzazioni dei pagamenti nel settore agro-alimentare. Il 24 Ottobre 2012, come avevamo anticipato nei giorni precedenti al lancio della normativa, ha segnato un punto di svolta nel campo delle transazioni commerciali, andando a modificare comportamenti e convenzioni anche nel settore della ristorazione.
Cinque mesi dopo qual è la situazione?
La rivista Surgelati Magazine ha intervistato le figure chiave del food service italiano per comprendere a fondo i cambiamenti portati dall’articolo 62, facente parte del decreto legge sulle liberalizzazioni.
Tra gli intervistati anche il Presidente di Polo SpA, Galdino Peruzzo.
I pagamenti nel settore agroalimentare rappresentavano un punto critico, con dilazioni veramente intollerabili, soprattutto per le aziende più piccole. Era necessaria una regolamentazione, sia per aiutare le imprese locali, sia per dare nuove opportunità al mondo del food.
L’intento di partenza del decreto è sicuramente buono, ma si sono verificati diversi problemi tecnici che hanno reso “antipatica” la nuova normativa.
Fin da subito sono emersi dubbi sulla classificazione deperibile/non deperibile di alcuni prodotti e questo ha creato non poche difficoltà a livello amministrativo e gestionale.
Nonostante le difficoltà iniziali ritengo però che la direzione intrapresa dai legislatori sia quella corretta.
Bisogna equilibrare il settore del food, a volte troppo legato ai big player e dare aiuto ai piccoli professionisti locali, che lavorano con passione e competenza.
Probabilmente ci sarà bisogno di qualche piccola modifica, ma sono convinto che, in un’ottica di medio-lungo periodo, l’articolo 62 rappresenti un’opportunità.”
I consumi dei prodotti alimentari stanno cambiando? Gli articoli surgelati hanno subito una flessione nella commercializzazione?
La nuova regolazione sui pagamenti non sta portando a grandi cambiamenti nei consumi dei prodotti alimentari, in particolar modo di quelli surgelati, ormai destinati a incontrare sempre più i gusti dei consumatori.
L’unico sottosegmento che rischia di risentirne è quello della carne surgelata dato che gli operatori della ristorazione preferiranno, in alcuni casi, acquistare il prodotto fresco, dati i medesimi termini di pagamento di quello frozen.
L’utilizzo di pesce surgelato non subirà invece nessuna variazione, data la scarsa reperibilità del prodotto fresco”.
Polo SpA ringrazia la rivista Surgelati Magazine per l’intervista.