L’evoluzione degli additivi: scoperte nuove sostanze che migliorano l’aspetto delle specie ittiche.
Il mercato del food è enorme ed attrae continuamente aziende che vogliono fare soldi facili, saltando o truccando qualche passaggio della corretta catena di lavorazione e distribuzione alimentare.
Indagini nazionali ed europee evidenziano un aumento dell’uso di additivi, non dichiarati in etichetta, nella lavorazione delle specie ittiche, in particolare nei filetti di pesce.
Perché utilizzare nuovi additivi nella lavorazione?
I nuovi additivi disponibili del mercato presentano tre grandi vantaggi:
- colore: alcune sostanze chimiche “purificano” il colore originario del pesce e lo rendono più appetibile esteticamente;
- peso: esistono additivi particolari che aumentano il volume del prodotto, certi addirittura fino al 30% in più;
- shelf-life: lavorazioni con sostanze chimiche di nuova generazione consentono di aumentare la vita del prodotto sullo scaffale.
La difficoltà di verificare la presenza di additivi negli alimenti controllati
Verificare la presenza di additivi di nuova generazione non è affatto semplice. Per controllarli infatti bisognerebbe conoscerne l’esatta natura e la tecnica di estrazione.
I prodotti più alterati sono risultati essere i filetti di orata e di branzino. Miscele di sali, proteine e altre sostanze sono state usate per gonfiare gli alimenti e aumentare il profitto dei produttori.
Rimane fondamentale leggere l’etichetta di ciascun prodotto, cercando di capire cosa c’è dietro ad ogni sigla indicata. Ovviamente la selezione di fornitori affidabili è la base per essere sempre sicuri di ciò che si acquista.
Polo continua la sua attività di selezione di fornitori iniziata nel 1979, per garantire prodotti alimentari sicuri e di qualità garantita.