Il brunch come nuova tendenza nella ristorazione
Il brunch è un pasto che consiste in una fusione tra prima colazione e pranzo, un termine che deriva dai termini inglesi breakfast e lunch, rispettivamente colazione e pranzo.
E’ una delle nuove tendenze della ristorazione, diffuso soprattutto nelle città del nord. Così dopo aver parlato di ritorno dello street food, della nascita delle “hamburgherie” e del successo del finger food, eccoci a trattare l’argomento brunch.
Il brunch “importato”
L’etimologia del termine non lascia spazio a dubbi: brunch è una parola inglese che appartiene alla cultura anglofona. Cultura anglofona anche nel senso culinario del termine e quindi legato a una cucina particolare, veloce e ricca di grassi. In particolare, col brunch, si vuole descrivere un momento tra le 11 e le 14 in cui c’è una commistione tra dolce e salato, tra colazione e pranzo.
Un fenomeno sociale e culinario che sta trovando spazio soprattutto nelle città europee e di conseguenza anche in quelle principali italiane del nord. Il sud Italia invece ha ritmi e tradizioni particolari, difficilmente il brunch riuscirà ad attecchirle.
Un fenomeno prevalentemente giovanile, del fine settimana, che ben si lega a momenti di intrattenimento sociale diurni già in essere come le colazioni fuori casa e gli aperitivi pre-pranzo.
Come deve essere organizzato il brunch?
Innanzitutto c’è bisogno di molto spazio, interno o esterno. Il cliente deve poter muoversi liberamente tra le offerte proposte e i vari banchi tematici. L’ideale è quello di creare un percorso di facile intuizione per il cliente, che permetta di scegliere cosa assaggiare senza intoppi o attese troppo lunghe.
Attenzione anche alla mise en place: il cliente deve poter prendere velocemente porzioni piccole di pietanze, quasi allo stesso livello del finger food. Per questo motivo è meglio posizionare tanti vassoi di dimensioni limitate.
Quali pietanze offrire nel brunch?
La varietà di pietanze offerte deve essere vasta e comprendente alimenti dolci o salati, riscaldati oppure a temperatura ambiente. Vanno a formare il brunch i prodotti tipici della colazione dolce (croissanteria, caffé all’italiana e all’americana, succhi di frutta, cereali, frutta fresca, marmellate, etc.), quelli delle colazione internazionale (salumi, formaggi, quiches, panificati, etc.), gli alimenti spesso considerati come antipasti (torte salate, uova preparate alla Benedict, etc.), corner specifici vegetariani e vegani e primi piatti (in particolar modo a base di riso).
Attenzione alla temperatura di servizio e al riempimento costante dei vassoi dei prodotti, sono due elementi di fondamentale importanza.
Quali sono i vantaggi per il ristoratore o il gestore del bar?
Si tratta di una nuova proposta per il mercato italiano, già nota fuori confine. Ciò agevola sicuramente il turista straniero (già consapevole di questa possibilità) e di conseguenza le attività turistiche.
Il gestore dell’attività può offrire il brunch come momento di intrattenimento per i propri clienti, magari proponendone a tema (in base alla stagionalità, vegano, americano, etc.). Fatturato e margine insomma e soprattutto lavoro in un punto morto della giornata che può essere rivitalizzato con una buona organizzazione.
Per quali attività di ristorazione è indicato il brunch?
Il brunch è indicato per quelle attività di ristorazione che possono dare ampio spazio ai proprio clienti e al “buffet” di servizio. In particolare per quei locali in zone turistiche, come le città e i bagni attrezzati al mare.
La ristorazione sta cambiando velocemente e bisogna saper percepire le nuove tendenze per offrire ai clienti sempre il meglio!